mercoledì 21 dicembre 2011

COME FARSI CONSIDERARE AFFERMATI INCISORI DI SUCCESSO

Francisco Goya
Né più né meno
Acquaforte e acquatinta
Tavola 42 dei Capricci









Poiché «   si sa che la gente da buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio…», ecco gli esclusivi suggerimenti che avevo anticipato, pensati specificamente per gli incisori si potrebbero adattarsi anche ad altri generi di “artisti”.
Con i più affettuosi auguri di Natale.


Non dedicatevi all’incisione con eccessiva passione, come se non sapeste fare altro e non ponetela al centro della vostra vita.

Non commettete l’errore di credere che l’incisione abbia significato solo in sé stessa; non fate riferimento esclusivamente al mestiere, ma attribuitele in primo luogo il valore di efficace strumento di conoscenza critica della realtà sia direttamente che in quanto metafora.

L’incisione, per voi, non dovrà mai essere semplicemente incisione; sia sempre originale, tradizionale, o anche sperimentale, di ricerca, alternativa… No Toxic che al momento è la più di moda… cioè non resti mai priva di un qualche seducente aggettivo.

È legittimo che un incisore si ritenga specialista di incisione, ma è troppo poco e non basta: dichiaratevi pure conoscitori di tutte le tecniche tradizionali e sperimentali, ma è necessario sostenere sempre che la creatività artistica risiede nel superamento delle tecniche e nella loro ibridazione.
Dichiaratevi inoltre esperti anche di qualsiasi altra cosa (Kilim turchi, poesia Rom, cinema tailandese…) possa aggiungere una ulteriore qualifica al vostro ruolo di artista.
Ne guadagnerete in autorità.

L’incisore di successo si ammanti di teorie.
Quand’anche incidesse poco o niente o realizzasse brutte o insignificanti incisioni, potrà sempre sostenere di averlo fatto a dimostrazione di una tesi, quasi come illustrazioni necessarie, ma per sé trascurabili, di un assunto teorico prevalente.

Non componete un soggetto con un’unica idea chiara e ben determinata, ma piuttosto su un insieme di idee confuse e in contrasto.
Di fronte a un’idea lampante, i vostri critici avversi potrebbero considerare la facilità d’interpretazione come un banale disvalore.
Un coacervo di idee è più difficile da penetrare, inoltre nella mescolanza ognuno può ritrovare quello che più gli aggrada.
Le sgrammaticature, le incongruenze, le scompostezze… sfuggiranno alla maggior parte degli stessi critici.

Dichiarate che per incidere una lastra vi occorrono mesi di lavoro e infinite prove di stato, per questo la vostra produzione è meditata e contenuta.

Mai stampare direttamente le proprie incisioni, affidarle esclusivamente allo stampatore di fiducia.
Occorre avere comunque uno stampatore di fiducia anche se non si è mai fatto stampare niente.

Attribuite alle vostre incisioni un prezzo alquanto elevato e fate in modo che non si possa trovarle in vendita (è facilissimo, basta non fare niente), sarà la dimostrazione che la vostra non è dozzinale incisione decorativa e commerciale.

Non preoccupatevi di realizzare nuove incisioni, quelle fatte durante il corso d’Accademia sono più che sufficienti e se ve ne chiedono una recente basta che cambiate l’anno di realizzazione (il titolo può restare lo stesso confermando la continuità della vostra ricerca).

Impiegate il tempo che avrete disponibile per essere presente alle inaugurazioni delle mostre e agli eventi culturali. Poiché questi impegni sono per lo più serali vi avanzerà ancora del tempo e vi si presentano due alternative su come impiegarlo.
Potreste non fare assolutamente niente, ovvero fare quello che vi pare purché non rilasciate interviste, non fate dichiarazioni, soprattutto non fate circolare nulla di scritto, ma questo, va detto, è considerato un atteggiamento ormai superato che ha perso il suo appeal; invece risulterà molto più efficace se a tempo perso vi dedichiate a scrivere, avendo l’accortezza di non occuparvi mai di storia poiché occorre sempre documentare quel che si afferma, perdendo tempo in ricerche, almeno sui libri se non negli archivi, e ogni vostro assunto potrebbe essere smentito da qualcuno veramente esperto.
Meglio scrivere d’altro, di una qualsiasi generalità e soprattutto delle presentazioni di giovani incisori e di colleghi che non assurgeranno mai al vostro livello.
Non c’è alcun rischio, infatti nessuno potrà fondatamente contestare una vostra personale interpretazione.
Fate sempre riferimento alla vostra personale esperienza artistica citando fatti e circostanze che vi riguardano.
Nel commentare le opere non siate mai troppo chiaramente intelligibili, mutuate concetti di estetica, di letteratura, rudimenti di psicologia e qualsiasi altra cosa ostacoli la scorrevolezza della lettura; la formula «Come ha scritto…» seguita da una lunga citazione di qualcun altro, vi accorcerà il lavoro.
Non importa crederci è invece necessario impadronirsi della terminologia e delle frasi precostituite.
Non importa saper scrivere bene, tanto nessuno le leggerà, quel che conta è che il vostro nome compaia nei cataloghi e nei pieghevoli.

Si possono inventare espressioni tanto suadenti quanto privi di reale significato (inequilibrio…sic!), si può ricorrere anche ad ossimori sentenziosi (vertiginosi piani, circolarità del divenire, abissali altezze…) il loro valore sta nel fatto che, proprio perché inspiegabili, si può loro attribuire qualsiasi astratta grandezza, non importa il significato, ma ponete l’enunciato, quale che sia, a titolo della vostra opera.

Se vi invitano a descrivere le vostre incisioni parlate invece di voi stessi, raccontate la vostra infanzia, le vostre letture, i maestri, gli amici (mai i nemici); distogliete lo sguardo dalla concretezza delle cose e puntatelo sull’evanescenza dei sentimenti; utilizzate ogni espediente per divagare, per tergiversare… insomma fate in modo che gli interessati finiscano invischiati in tutti i possibili risvolti umani.

Se desiderate avere un minimo di riconoscibilità fate in modo di essere classificati come originali.
Rientrare in una corrente o in un gruppo ristretto non è da escludere, ma tenetevi alla larga dalle “associazioni”.

Evitate la continua innovazione del linguaggio.
Sforzatevi di non cambiare, trovato un motivo, sia pure banale, afferratelo saldamente e in esso perdurate, così sapranno sempre chi siete.
Probabilmente non vi divertirete più, ma non è questo l’obiettivo.

Non siate introversi, schivi e taciturni.
Per godere di un inossidabile successo artistico la via della mondanità è di certo la più proficua, tuttavia rappresenta l’unica autentica difficoltà in quanto occorre veramente un innato talento naturale che non s’improvvisa e difficilmente si acquisisce.

Fate in modo che di voi parlino quotidiani e vari periodici, più che le riviste specializzate o i libri di storia. Solo così acquisterete una proficua notorietà.
Per apparire nei giornali è sufficiente una qualsiasi futilità purché sia sorprendente e mai riguardi direttamente l’incisone.

Dichiarate che, salvo rarissime eccezioni, l’incisione è inadeguata ad esprimere i miti e le metafore della contemporanea società informatizzata e multimediale.
È possibile che la vostra critica negativa induca qualcuno a credere che se siete tanto severi è perché voi sapreste fare di meglio.

Per attuare quanto è qui suggerito vi occorrerà una consistente dose di mitomania; se sarete in grado di mettere in pratica tutto il successo è garantito e assumerete un’autorità indiscutibile, ma anche limitandovi ad alcuni punti ne trarrete giovamento.