Credetemi,
vi prego di credermi: la mia intenzione era di presentare il nuovo spazio
espositivo di Palazzo Albergati a
Bologna ed illustrare le soluzioni espositive adottate per l'allestimento della
mostra su Escher.
Credetemi,
vi prego di credermi: mi ero imposto di non commentare la denominazione di
"Art Experience" scelta per caratterizzare la "mission" di
Palazzo Albergati.
Credetemi...,
durante la visita, giusto ieri pomeriggio, ho percepito il segno di una possibile epifania, quando trovandomi nella necessità di dover utilizzare i servizi igienici, ho scoperto
che era stato installato anche il bidè. Poiché è perfettamente chiara la sua funzione occorrerebbe che qualcuno spiegasse la necessità di un
bidè nel WC pubblico di uno spazio espositivo.
Forzatamente
inclusa nel costo del biglietto d'ingresso, del quale allego copia, c'era
l'audioguida ed ero ancora disposto a far finta di non aver sentito dalla
voce della speaker che Escher per incidere i sottilissimi segni su legno
"di testa" usasse le "sgorbie", ma quando il concetto è
stato ribadito dalla diretta testimonianza del curatore della
mostra, che spiega anche in cosa consiste la tecnica della litografia, ho
capito che dovevo rinunciare
alle mie
velleità di recensore (mi limito a poche immagini senza commento) così mi sono
seduto, ho riascoltato la registrazione un paio di volte e l'ho trascritta
incredulo:
«La litografia è una
incisione che si fa su pietra, come dice il nome, che sfrutta la diversa
acidità degli inchiostri i quali non si mescolano insieme e permettono appunto,
per questo motivo, di avere una vasta gamma di grigi».
Dalla
diretta voce di Marco Bussagli registrata nell'audioguida della mostra di Maurits Cornelis
Escher prodotta da Arthemisia Group con il patrocinio del Comune di Bologna in
collaborazione con la Fondazione Escher, scordavo che figura anche un altro
curatore Federico Giudiceandrea (proprietario di diversi pezzi in mostra):
questa la lista degli indiziati tra i quali c'è di sicuro l'assassino e almeno
un complice.
Anche
a cumulare ignoranza, presunzione, balordagine e demenza sarebbe comunque
difficile architettare una simile castroneria, in compenso forse si spiega il
nesso tra "Art Experience" e l'istallazione del "Bidè".