martedì 1 maggio 2012

DALLE STELLE ALLE STALLE

Alberto Maso Gilli,
Animali
d'apré F. Carcano
acquaforte, 1875











                     
In uno dei primi post, DOVERE DI CRITICA
http://www.morsuraaperta.blogspot.it/2011/02/dovere-di-critica.html mi ero ripromesso di non sprecar parole per “le cosine e la cosacce” e con riluttanza mi accingo ad uno strappo alla regola anche perché tutte le possibili considerazioni in merito sono già state espresse in precedenti post e ribadirle annoia me stesso, figuriamoci chi legge.
Mi ripeto che non vale la pena di prendersela, ma il mantra invece di farmi desistere finisce per esasperarmi e così provo ad mettermi nei panni di un artista che riceva la seguente lettera d’invito:

         Gentile Artista,
Le comunichiamo che la Commissione della II Biennale di Grafica Contemporanea,
presieduta dalla prof.ssa Ada Donati presidente dell’Associazione Padre Diego
Donati o.f.m., e composta dai Sig.ri:

  • Mimmo Coletti
Critico d'arte
  • Serenella Cavallini
Incisore
  • Mariaelisa Leboroni
Incisore
  • Marilena Scavizzi
Docente di Tecniche dell’Incisione
  • Marinella Caputo
Docente di Storia dell’arte
  • Adriano Falorni
Vice Presidente Associazione “P. Diego Donati o.f.m.”.
  • Gabriele Goretti     
Referente Sezione Inviti - Associazione “P. Diego Donati o.f.m.”

       ha segnalato il Suo nominativo alla Direzione della Seconda Edizione della Biennale
       di Grafica Contemporanea “CONTINUITÁ”

Qualcuno si è interessato a lui (ovvero all’artista nei cui panni stretti sto tentando di entrare) prendendosi la briga di segnalarne il nominativo. Lo immagino attento alla lettura delle puntuali richieste del regolamento

Art. 3. È possibile partecipare con opere prodotte mediante tecniche incisorie: Calcografia – Acquaforte, Acquatinta, Punta secca, Bulino, Vernice molle, Maniera nera e Xilografia.
Sono escluse: litografia, serigrafia, stampa Offset e tutti gli altri procedimenti tecnici di stampa
Le incisioni devono pervenire senza cornice e la loro dimensione maggiore deve essere contenuta entro cm 50x70 e non inferiore a cm 30x50 (dimensione del foglio); le opere prodotte devono essere scansionate su CD possibilmente in formato Jpeg o Tiff alta risoluzione.
Art. 6. Ciascun autore deve aggiungere alle opere e al modulo di partecipazione un file di  Word (da inviare via e-mail) contenente: breve nota biografica che non superi le 30 righe dattiloscritte e, se lo desidera, alcune brevi note descrittive o esplicative dei lavori presentati.
Art. 7. Il termine ultimo per la presentazione del materiale è 30 maggio 2011 ore 13.00

Poiché, come una spada di Damocle, incombe la clausola che

    La commissione esaminatrice si riserva la facoltà di escludere dall’esposizione in
    mostra le opere che si rivelino in contrasto con le caratteristiche e i limiti sopra
    indicati (Art. 4)

Certo il monte premi è più da concorso exlibristico

Art. 10. Il Concorso ha una dotazione di € 2.200,00, così ripartito:
                                                                                     € 1.000,00   1° classificato
                                                                                     €   700,00    2° classificato 
                                                                                     €   500,00    3° classificato 
All’artista primo classificato è richiesta una tiratura di n° 30 copie dell’opera premiata nella misura del foglio di cm 50x70

Ma non si partecipa certo per i soldi… è pur sempre un’occasione per esporre in un momento in cui le iniziative scarseggiano… quel che conta è essere inserito in catalogo… improvvisamente però l’espressione di gioia che ne aveva illuminato il volto, perché essere invitato ad una mostra è pur sempre una forma di riconoscimento, muta in una smorfia di delusione:

Art. 11. Come contributo alla copertura delle spese organizzative e di gestione è prevista a carico degli autori una quota di partecipazione di € 70,00 , che dovrà essere versata secondo le modalità indicate nella lettera di invito.

Immagino che, a questo punto della lettura, un artista serio (nei cui panni non sono proprio riuscito ad entrare) stracci o appallottoli l’invito gettandolo nel cestino (anche virtuale) e anch’io, per coerenza, dovrei chiudere qui il post senza aggiungere altro.
Non mi interessa polemizzare con lo specifico caso che ritengo chiuso, non è minimamente messa in discussione la “buona fede” degli organizzatori, ma non credo che così sia meglio di niente; poiché non è l’unica, non è la prima e non sarà l’ultima iniziativa del genere, provo ad argomentare alcune considerazioni.
C’è sempre un qualche contributo degli “Enti che collaborano fattivamente nell’organizzazione del Premio” tanto che “Tutte le opere premiate con premi acquisto, rimarranno di proprietà degli Enti che hanno contribuito al premio”, che senso ha un monte premi di “2.200,00 euro” e contemporaneamente chiedere “70,00 euro” per partecipare? Non sarebbe più serio e dignitoso fare a meno dei premi e consentire la partecipazione gratuita degli invitati?
Oppure è la logica del “Gratta e Vinci “?
O forse il monte premi è fatto con l’ammontare delle singole quote, ma è una mostra o si gioca a Tombola ?
Torna utile la classificazione di un post precedente: se i premi sono riservati alle “Giovani Promesse” che senso ha invitare (comunque a pagamento) anche “Venerati Maestri” e se anche i “Soliti Stronzi” non aderiscono, non viene il sospetto che qualcosa non va?
Non si riesce ad uscire dalla fissazione delle classifiche a premi e il regolamento di Olzai è ancora tutto da verificare, inoltre sono molto scettico che possa servire da esempio e trovare seguito.
Agli artisti interessa esporre ché se la qualità del lavoro c’è si noterà anche se non si è premiati.
Sono semplici osservazioni di buon senso che evidentemente risultano incomprensibili per certi organizzatori e per certi sedicenti artisti che, dobbiamo dedurne, ritengono prassi abituale pagare per partecipare alle mostre, devo rassegnarmi all’insondabilità di certe umane scelte e non sempre si tratta solo di sprovveduti, giovani artisti alle prime esperienze.
È comprensibile l’auto-finanziamento di una mostra da parte di un qualsiasi gruppo o associazione; esistono piccole e grandi speculazioni con cataloghi, mostre, siti internet a pagamento, tuttavia se il “servizio” ricevuto corrisponde all’offerta è comunque una proposta commerciale corretta; la “segnalazione” sa di beffa (per dirla educatamente) legittimando che ci si è riuniti per individuare i possibili fessi disposti all’esborso, ovviamente non c’è alcuna costrizione e ognuno è sempre libero di non partecipare, per completezza va aggiunto che
Nel caso si considerino le opere non presentabili, verranno riconsegnate all’autore insieme alla quota di adesione… (art. 8) dimenticavo: …con tassa a carico… ci mancherebbe.
Non è la richiesta più o meno contenuta a fare la differenza, è il principio che contesto e considerato che ci si rivolge principalmente ai giovani, aggiungo che lo ritengo anche diseducativo, perché non è pagando che si è selezionati per le mostre serie assimilando la quota all’iscrizione richiesta per certi “casting”.
Inoltre mi pare che contrasti con lo spirito commemorativo, non si rende un buon servizio alla memoria e preferisco credere che chi si vuol onorare non ne avrebbe condiviso l’impostazione.
Pregiatissimi artisti, stimati critici e docenti invitati a far parte di commissioni, prima di legittimare col vostro nome una qualsiasi iniziativa prendetevi il disturbo di leggervi il regolamento. Ne faccio una semplice, banale questione di buone maniere (non di linguaggio elegante date certe mie espressioni triviali): continuate pure a fare come cazzo vi pare, ma sappiate che quel che fate è fatto a cazzo; dimostratemi che ho torto e sono pronto a scusarmi.

11 commenti:

  1. L’indignazione mi sembra mal riposta. Lo sforzo di chi s’impegna disinteressatamente per la valorizzazione dell’arte dell’incisione merita rispetto e considerazione. Quando non si dispongono di consistenti finanziamenti pubblici e di munifici sponsor è inevitabile chiedere un piccolo contributo agli artisti che vengono ricompensati dalla visibilità.

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    1. Gli artisti ricompensati dalla visibilità? L’alibi non mi è nuovo: si è proprio convinti che gli artisti sono “interessati” solo alla visibilità e gli organizzatori sono sempre disinteressati?

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    2. Ma quale VISIBILITÀ?
      Se non fosse per questa critica la seconda edizione passerebbe più inosservata della prima che ha in Internet un solo identico comunicato stampa e non ha avuto nessuna attenzione dalle riviste di settore.
      la sola attenzione che meritano simili iniziative è nell’evitare di finirci dentro.

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  2. Condivido appieno la denuncia contro concorsi beffa. Non finiranno di esistere finchè ci saranno incisori(artisti) che godono nel versare una qualunque quota di partecipazione. Organizzatori, componenti di commissioni, sanno molto bene quanta balordaggine in tanti incisori alimenta incontenibili pruriti, al solo fine di vedere il proprio nome o la propria opera presenti in qualche angolino di giornale o su siti Internet,per allungare magari il proprio curriculum fasullo. Serve essere maturi per non essere umiliati con quote di partecipazione. Basta un poco di serietà,dignità,umiltà e soprattutto astenersi dal partecipare a questa forma di puttanesimo. Questo è quel che avevo pensato di scrivere prima del commento di Claudia. Adesso trovo conferma nel Suo commento che tutto è uno spreco di energie.

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  3. Troppa diplomazia, diciamolo chiaramente:
    Le mostre a pagamento (e non importa quanto si paga) sono il cancro dell’arte.
    Giovani artisti, se tenete a costruirvi una dignitosa credibilità, alla larga da chiunque vi chieda anche un solo centesimo, avrete già fatto un bel passo in avanti nella vostra carriera artistica, più il là vi vergognereste di aver partecipato.

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  4. Però all’estero tutte le iniziative analoghe richiedono una quota di partecipazione.
    Perché non si vuol riconoscere dignità anche alle iniziative private?

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    1. Se la quota serve a finanziare interamenrte una iniziativa privata posso anche concepirla, in fondo si vende di tutto e sarebbe un’iniziativa commerciale come tante.
      Però le amministrazioni pubbliche nel concedere anche il solo patrocinio formale dovrebbero imporre la condizione che non vi sia richiesta di denaro.

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  5. Caro Onorio, ma a quale “buona fede” ti riferisci? C’è anche, strategicamente, il docente di Accademia per promuovere l’iniziativa all’interno dei corsi (se la Prof. è in giuria deve essere una cosa seria…) e se poi tra i premiati c’è proprio un suo allievo?

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  6. ...al Premio Mestre la partecipazione è sempre stata GRATIS ! Nelle prime tre edizioni abbiamo avuto la partecipazione di circa 300 artisti italiani e non solo.
    Siamo orgogliosi di questa nostra iniziativa,povera ma autentica. La Giuria è stata composta da persone serie e disinteressate,A GRATIS ! I soldini abbiamo inventato "qualcosa" per averli, una parte di questi, sono risparmi delle quote bimensili che i soci contribuiscono volontariamente a versare. Dico io: ma a casa vostra non ci sono muri disponibili per appendere le vostre opere o pensate di fare solo "schei"! Leggete la lettera apocrifa di Luigi Bartolini....

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  7. Le iniziative serie operano come riferisce Alberto.
    Si avverte subito la puzza di melma del pantano perugino, tali iniziative non hanno nulla a che vedere con la valorizzazione dell’arte dell’incisone: chi le organizza intende promuovere solo se stesso.
    Ogni tentativo di critica costruttiva, di aspra polemica, di semplice commento equivale a infognarsi; simili iniziative vanno ignorate, soprattutto ai giovani artisti: statene alla larga!

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