Saranno
le sale del Castello di Corigliano d’Otranto a fare da cornice, dal 5 Luglio
all’11 settembre, al progetto Derentò dell’incisore salentino Andrea De Simeis: una monografia con
disegni, testi e incisioni ispirata ai fatti che coinvolsero le città di
Costantinopoli e Otranto nel XV secolo, volta ad approfondire le relazioni tra
cultura bizantina e latina.
Derentò
è il nome con cui i paesi della Grecìa, una piccola comunità
ellofona al centro del Salento, di cui De Simeis è originario, designavano la
vicina Otranto. Così Andrea racconta attraverso le sue incisioni i fatti che la
interessano dal 1453 al 1480: il gran progetto di turchizzazione di Maometto
II, dalla conquista di Costantinopoli al sacco di Otranto, appena ventisette
anni dopo.
Molteplici
e determinanti sono i riflessi di quest’arco di storia sulla Grecìa che l’artista ritrova
nei racconti della nonna, degli anziani del suo paese e nella storia di
scrittori, come Gianfreda, Bodini, Maria Corti, De Dominicis, Rina Durante.
Un
percorso espositivo raccontato da oltre cinquanta teche di incisioni originali
da matrice in rame, tirate su carte a
mano realizzate in fibra di moracee con tecniche degli opifici orientali del
VII sec. e tecniche medioevali delle gualchiere amalfitane.
Le
opere sono distribuite in quattro spazi:
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Il primo riguarda gli anni 1451 – 1480 e accoglie 11 opere relative alle
cronache del Bey ottomano Tursun, in cui si mette in relazione il tragico
destino di Costantinopoli con la sua legittima figlia, Otranto.
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Nel secondo spazio, relativo al 1480 – 1481, è illustrato il racconto del sacco
di Otranto per mano del luogotenente Ahmed Ghedik Pascià, ispirato
all’invenzione letteraria di Don Grazio Gianfreda.
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Il terzo ospita Derentò , una serie di incisioni che accompagna brevi
selezioni scritte di illustrissimi autori locali, quali Rina Durante, Maria
Corti, Giuseppe De Dominicis.
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L’ultimo spazio è quello del Martirologio, 16 grandi teche con gli ottocento
ritratti di invenzione dei martiri idruntini.
Derentò
ispira
anche l'orafo Bruno Micolano, così il progetto si arricchisce dell'antica
disciplina orafa, stretta parente della calcografia: Micolano fonde l'argento
sulle matrici incise di De Simeis e conia pregiati gioielli per una collezione unica nel suo genere.
In
occasione della mostra Poste Italiane emetterà un annullo filatelico
commemorativo che celebra la canonizzazione dei SS Martiri e vidimerà una
tiratura di quattromila microincisioni originali in formato cartolina.
Il
vernissage avverrà il 5 Luglio alle ore 21, con Derentò che apre l’evento “Festival dei saperi
inutili” un pubblico confronto tra i più grandi pensatori e filosofi viventi,
organizzato dal Comune di Corigliano
d’Otranto nella settimana dal 5 al 12 luglio.
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