Il 12 novembre 2013 le operose officine
della Grafica Santhiatese
hanno licenziato
VANITÀ
La raccolta pubblicata dall’editore Fógola di Torino riunisce le poesie di Gianfranco Schialvino contenute in tre precedenti
volumi, accresciute di una silloge inedita e con l’aggiunta di alcune
composizioni recenti.
Introdotte da un testo
di Nico Orengo, che nel libro compare come nota finale, vengono qui proposte
alcune poesie che esemplificano le cinque sezioni del libro, ordinate
cronologicamente e intervallate dalle incisioni dello stesso autore.
Amleto - china, cm 66x44 - 2001 |
To love oneself is the beginning of a lifelong romance
Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde
(An Ideal Husband, 1895)
Schialvino è un insieme di
scatole cinesi, vaga nel fantastico, lavora per particolari, nasconde, invita
all’immersione, lasciando alla fantasia di chi guarda la possibilità della
scoperta.
Schialvino sogna grandi
pesci, delfini, tonni, balene, onde di mare e onde di carne, ma sulla carta,
poi, lascia accenni marcati di traiettorie, percorsi immaginari, indicazioni di
un “altrove” che solo la fantasia personale può andarsi a cercare. Indica
continuamente un mondo che ognuno deve immaginarsi per dare continuità al suo
segno.
Un atteggiamento che mira a
quel “favoloso” che avvolge il mistero e dove il nero su bianco,
paradossalmente è usato per fare luce.
Nico Orengo - 2003
Cinqueterre - xilografia, cm 40x30 - 1988 |
IN MEZZO ALLO STAGNO
frammenti d’amore con figure
frammenti d’amore con figure
(1967
- 1980)
“Sei la luce e il mattino
sei radice feroce […]
sei la vita e la morte”
Cesare Pavese
UN POCO DI VITA
Ti regalo i miei sguardi
i sorrisi, gli accenni
furtivi,
una stretta di mano più
forte;
qualche bacio, carezze
a sfiorare il tuo volto, i
tuoi fianchi,
un abbraccio che trema,
parole
d’amore.
Desideri nascosti, timori
di perdere tutto domani
ti offro: il mio cuore un
po’ vuoto,
la mente che soffoca un
viso
riflesso nel tempo,
i pensieri più belli che
riesco
a crearti.
Un poco di vita strappato
al destino.
Nel bosco - xilografia, cm 40x30 - 1991 |
AUTUNNO
Tu, la tua voce, le altre,
la gente; più nulla.
La notte, il silenzio,
l’asfalto che brilla
alla pioggia insistente
e continua. Fa freddo. La casa
di sempre, più uguale
e più vuota. Una sola
parola; la cena
e la pioggia violenta
e continua. I pensieri ed i sogni
uno solo, più forte.
La notte, il silenzio
(la morte di dentro)
un’estate che parte.
Farfalla notturna - acquaforte, cm 15x20 - 1981 |
CRISALIDE
(1980
- 1984)
“… Di me,
di te tutto conosco, tutto
ignoro”
Eugenio Montale
POM POM
Ora ascolti passare le
mandrie
che suonano passi sbilenchi
(ora l’oboe
piange stereotipe note di
tristi rimpianti)
ora vedi le scatole vuote,
ne scuoti
le briciole vecchie del
pane raffermo
del cuore, già fermo ai
sospiri andati.
Dischiudi la mano a quella
tenera
del bimbo pavido al brusio
del bosco;
attorno, il lento salire
della nebbia
umida, i rami spogliati,
nodosi,
e sterpi, e garbugli di
annosa vite
inselvatichita, come te
incolta.
Ora ascolti gorgogliare il
tempo
scancellato esitando a
decidere
tra lo sporcare o no
l’anello d’oro;
guardando dalla finestra il
giuoco
dei fanciulli che corrono
in girotondo
la cantilena del polipo che
fa “pom pom”.
Mont Ventoux - xilografia, cm 40x30 - 1995 |
BARBANASSIU
(1982
- 1984)
“Ma è possibile,
lo sai, amare un’ombra,
ombre noi stessi”
Eugenio Montale
A VOLTE
A volte è difficile
comprendere
l’ineluttabile del tempo e
anche
accettare la parte del
destino
che ti è stata data a
sorte.
Così come è pietoso (e
sempre inutile?)
portare il mare nella
sabbia, eppure
mi affanno a rincorrere
parole
e gesti e suoni di armonie
finite.
Io non volevo dare. Né tu
ormai
ricevere, e mi perseguita
il sogno di come sapevi
aggiungere
il dolce alla dolcezza del
tuo corpo
Rospo - xilografia, cm 6,5x10 - 1998
|
L’ALTRA L’UNA
(1992
- 1993)
“Nella belletta i giunchi
hanno l’odore
delle persiche mézze e
delle rose
passe, del miele guasto e
della morte”
Gabriele d’Annunzio
VECCHIO
Glomere vermicoloso da
cestro inciso
gli affanni avviluppa,
ingarbugliando
pennacchi lievi,
inopportuni al vento
della sventura che dismaga
l’anima.
Tra virile e decrepito, a
mezzo, vecchio:
ulva verdastra che il
salmastro nutre
e conserva, avidamente
aneli
vigore, ancora vincere la
mano.
Piega la verga, le spalle
piegano;
scure petecchie marcano la
pelle
e l’intimo, acidato
dall’avverso fato.
L’odore appassito dei
giaggioli molli
mischia l’incenso. Pompa di
mortorio
attende il viaggio, fisico
e morale.
Capriccio - xilografia, cm 45x18 - 2002
|
DUBBI
(2012)
“Non posso amare […] Non ho amato
mai! Questa è la sciagura
che nascondo”
Guido Gozzano
IL CONTO
Dammi o Dio se esisti la
forza
di un salto nel vuoto.
Regala
il coraggio di un sorso
funesto, d’un colpo diritto
in gola.
Il dolore non sazia. Un sol
giorno
di vita non vale il suo
prezzo
di pena. Più alto
e crudele dei soldi pagati
all’amore.
Dammi o Dio se esisti la
forza
di chiudere il conto.
Regala
il coraggio dei pochi
e dei folli. Ti chiedo
soltanto
la morte.
Ritratto riflesso - puntasecca, cm 20x20 - 1986 |
Gianfranco
Schialvino, pittore e incisore, è nato a Pont Canavese nel 1948.
Segue
gli studi classici, prima a Ivrea poi al Liceo Valsalice (To), fino alla laurea
in Lettere moderne all’Università di Torino con Massimo Mila, con una tesi su
“Arcangelo Corelli e il concerto grosso”. Studia disegno col pittore Tullio
Alemanni. La sua prima mostra personale è del 1971.
È
autore di:
In mezzo allo stagno, 1982; Crisalide,
1983; Barbanassiu, 1984; Calandri intimo, 2001; Fernando Eandi, diario con figure, 2002;
Giacomo Soffiantino, pagine incise
(con A. Benzi), 2004; A margine,
2005; Tabusso, fiabe a colori, 2005; Tabusso, catalogo generale (1984-2006),
2006; Il Quadrato, storia di una galleria,
2006; Tabusso pittore di Torino (con
E. Pontiggia), 2007; Tratti &
Ritratti, 2007; Segni e colore
(Catalogo generale della grafica di Piero Ruggeri, con F. Poli), 2008; Baghe & Brighe, 2008; Pont Canavese, un secolo in cartolina
(con Nadir Castagneri), 2009; L’estetica
dell’apparenza, 2010; Solo donna,
2011; Gli anni del Boom, 2012; Il Gioco, nell’Arte & dell’Arte,
2013; Carte in Tavola, 2014.
Collabora
come critico d’arte col quotidiano La Stampa e con alcune riviste di settore.
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