mercoledì 2 aprile 2014

GIANFRANCO SCHIALVINO

Il 12 novembre 2013 le operose officine
della Grafica Santhiatese
hanno licenziato

VANITÀ


La raccolta pubblicata dall’editore Fógola di Torino riunisce le poesie di Gianfranco Schialvino contenute in tre precedenti volumi, accresciute di una silloge inedita e con l’aggiunta di alcune composizioni recenti.
Introdotte da un testo di Nico Orengo, che nel libro compare come nota finale, vengono qui proposte alcune poesie che esemplificano le cinque sezioni del libro, ordinate cronologicamente e intervallate dalle incisioni dello stesso autore.


Amleto china, cm 66x44 - 2001
To love oneself is the beginning of a lifelong romance
Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde
(An Ideal Husband, 1895)
  
Schialvino è un insieme di scatole cinesi, vaga nel fantastico, lavora per particolari, nasconde, invita all’immersione, lasciando alla fantasia di chi guarda la possibilità della scoperta.
Schialvino sogna grandi pesci, delfini, tonni, balene, onde di mare e onde di carne, ma sulla carta, poi, lascia accenni marcati di traiettorie, percorsi immaginari, indicazioni di un “altrove” che solo la fantasia personale può andarsi a cercare. Indica continuamente un mondo che ognuno deve immaginarsi per dare continuità al suo segno.
Un atteggiamento che mira a quel “favoloso” che avvolge il mistero e dove il nero su bianco, paradossalmente è usato per fare luce.
Nico Orengo - 2003


Cinqueterre xilografia, cm 40x30 - 1988
IN MEZZO ALLO STAGNO
frammenti d’amore con figure
(1967 - 1980)

“Sei la luce e il mattino
sei radice feroce […]
sei la vita e la morte”
Cesare Pavese



















UN POCO DI VITA

Ti regalo i miei sguardi
i sorrisi, gli accenni furtivi,
una stretta di mano più forte;
qualche bacio, carezze
a sfiorare il tuo volto, i tuoi fianchi,
un abbraccio che trema, parole
d’amore.

Desideri nascosti, timori
di perdere tutto domani
ti offro: il mio cuore un po’ vuoto,
la mente che soffoca un viso
riflesso nel tempo,
i pensieri più belli che riesco
a crearti.

Un poco di vita strappato
al destino.


Nel bosco - xilografia, cm 40x30 - 1991


























AUTUNNO

Tu, la tua voce, le altre,
la gente; più nulla.
La notte, il silenzio,
l’asfalto che brilla
alla pioggia insistente

e continua. Fa freddo. La casa
di sempre, più uguale
e più vuota. Una sola
parola; la cena
e la pioggia violenta

e continua. I pensieri ed i sogni
uno solo, più forte.
La notte, il silenzio
(la morte di dentro)
un’estate che parte.


Farfalla notturna - acquaforte, cm 15x20 - 1981

CRISALIDE
(1980 - 1984)

“… Di me,
di te tutto conosco, tutto
ignoro”
Eugenio Montale
















POM POM 

Ora ascolti passare le mandrie
che suonano passi sbilenchi (ora l’oboe
piange stereotipe note di tristi rimpianti)
ora vedi le scatole vuote, ne scuoti
le briciole vecchie del pane raffermo
del cuore, già fermo ai sospiri andati.

Dischiudi la mano a quella tenera
del bimbo pavido al brusio del bosco;
attorno, il lento salire della nebbia
umida, i rami spogliati, nodosi,
e sterpi, e garbugli di annosa vite
inselvatichita, come te incolta.

Ora ascolti gorgogliare il tempo
scancellato esitando a decidere
tra lo sporcare o no l’anello d’oro;
guardando dalla finestra il giuoco
dei fanciulli che corrono in girotondo
la cantilena del polipo che fa “pom pom”.


Mont Ventoux xilografia, cm 40x30 - 1995

BARBANASSIU
(1982 - 1984)

“Ma è possibile,
lo sai, amare un’ombra, ombre noi stessi”
Eugenio Montale


















A VOLTE

A volte è difficile comprendere
l’ineluttabile del tempo e anche
accettare la parte del destino
che ti è stata data a sorte.

Così come è pietoso (e sempre inutile?)
portare il mare nella sabbia, eppure
mi affanno a rincorrere parole
e gesti e suoni di armonie finite.

Io non volevo dare. Né tu ormai
ricevere, e mi perseguita
il sogno di come sapevi aggiungere
il dolce alla dolcezza del tuo corpo

Rospo - xilografia, cm 6,5x10 - 1998

L’ALTRA LUNA
(1992 - 1993)

“Nella belletta i giunchi hanno l’odore
delle persiche mézze e delle rose
passe, del miele guasto e della morte”
Gabriele d’Annunzio










VECCHIO

Glomere vermicoloso da cestro inciso
gli affanni avviluppa, ingarbugliando
pennacchi lievi, inopportuni al vento
della sventura che dismaga l’anima.

Tra virile e decrepito, a mezzo, vecchio:
ulva verdastra che il salmastro nutre
e conserva, avidamente aneli
vigore, ancora vincere la mano.

Piega la verga, le spalle piegano;
scure petecchie marcano la pelle
e l’intimo, acidato dall’avverso fato.

L’odore appassito dei giaggioli molli
mischia l’incenso. Pompa di mortorio
attende il viaggio, fisico e morale.


Capriccio - xilografia, cm 45x18 - 2002
DUBBI

(2012)
“Non posso amare […] Non ho amato
mai! Questa è la sciagura che nascondo”
Guido Gozzano



















IL CONTO 

Dammi o Dio se esisti la forza
di un salto nel vuoto. Regala
il coraggio di un sorso
funesto, d’un colpo diritto
in gola.

Il dolore non sazia. Un sol giorno
di vita non vale il suo prezzo
di pena. Più alto
e crudele dei soldi pagati
all’amore.

Dammi o Dio se esisti la forza
di chiudere il conto. Regala
il coraggio dei pochi
e dei folli. Ti chiedo soltanto
la morte.





Ritratto riflesso puntasecca, cm 20x20 - 1986 
Gianfranco Schialvino, pittore e incisore, è nato a Pont Canavese nel 1948.
Segue gli studi classici, prima a Ivrea poi al Liceo Valsalice (To), fino alla laurea in Lettere moderne all’Università di Torino con Massimo Mila, con una tesi su “Arcangelo Corelli e il concerto grosso”. Studia disegno col pittore Tullio Alemanni. La sua prima mostra personale è del 1971.
È autore di:
In mezzo allo stagno, 1982; Crisalide, 1983; Barbanassiu, 1984; Calandri intimo, 2001; Fernando Eandi, diario con figure, 2002; Giacomo Soffiantino, pagine incise (con A. Benzi), 2004; A margine, 2005; Tabusso, fiabe a colori, 2005; Tabusso, catalogo generale (1984-2006), 2006; Il Quadrato, storia di una galleria, 2006; Tabusso pittore di Torino (con E. Pontiggia), 2007; Tratti & Ritratti, 2007; Segni e colore (Catalogo generale della grafica di Piero Ruggeri, con F. Poli), 2008; Baghe & Brighe, 2008; Pont Canavese, un secolo in cartolina (con Nadir Castagneri), 2009; L’estetica dell’apparenza, 2010; Solo donna, 2011; Gli anni del Boom, 2012; Il Gioco, nell’Arte & dell’Arte, 2013; Carte in Tavola, 2014.
Collabora come critico d’arte col quotidiano La Stampa e con alcune riviste di settore.

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