domenica 19 luglio 2015

L'INTERVISTA

In un post del 2013, intitolato DIALOGO SU UNA NUOVA ASSOCIAZIONE, si dava notizia della costituzione di una associazione di incisori e ad oltre due anni di distanza facciamo il punto della situazione con un'intervista al Presidente Signor Baum.

MORSURA APERTA:
Quali sono le modalità per entrare a far parte della vostra associazione?

PRESIDENTE:
Molte associazioni sono a numero chiuso, in alcune associazioni regionali occorre essere nati nella regione di riferimento, in altre, per entrare a farne parte, occorre documentare un curriculum artistico, invece noi abbiamo adottato la scelta molto esclusiva che basta pagare la quota associativa.

M. A.:
Esistono diverse associazioni che si occupano di incisione, quale è la vostra peculiarità?

P.:
Rispetto alle altre associazioni composte da incisori italiani di varie regioni, credo che la nostra peculiarità sia quella di aver costituito un'Associazione nazionale che raggruppa oltre 60 artisti dal Trentino alla Sicilia.

M. A.:
Quali sono i principali scopi dell'associazione?

P.:
A differenza di altre associazioni che si propongono di divulgare per mezzo di mostre, e varie attività connesse, la conoscenza dell'incisione contemporanea in varie parti d'Italia e all'estero, a volte in collaborazione con altre istituzioni; lo scopo primario della nostra Associazione è quello di contribuire a promuovere e valorizzare in ambito nazionale e internazionale l'arte incisoria italiana per mezzo di attività espositive, didattiche ed eventualmente editoriali, promuovendo intese con enti culturali italiani e stranieri.

M. A.:
Cosa fate per coinvolgere attivamente i visitatori nelle vostre mostre?

P.:
Inizialmente le persone che partecipavano agli eventi erano per la maggior parte gli stessi artisti e qualche loro familiare. Successivamente ci siamo resi conto che se c'era un buffè si riusciva ad attirare anche persone non interessate all'incisione, così abbiamo aggiunto diverse attività, ad esempio un concerto di musica, una rappresentazione teatrale, la proiezione di un film, uno spettacolo di cabaret... non facendo mai mancare il maxi schermo per le partite più importanti e il ricco buffè.

M. A.:
Durante le mostre organizzate dimostrazioni di stampa?

P.:
A differenza di altre associazioni che realizzano semplici dimostrazioni di stampa, soltanto noi stampiamo nelle nostre mostre con il nostro torchio e durante le dimostrazioni di incisione e stampa chiediamo ai presenti di incidere qualche segno sulla lastra che sarà poi stampata, per ovvi motivi la tecnica usata è la puntasecca, così anche se uno sa disegnare, ma non ha mai inciso, gli vengono fuori degli sgorbi e, al confronto, risalta la qualità delle incisioni esposte; inoltre abbiamo sempre con noi delle matrici già eseguite che vengono anch'esse stampate per far vedere quanto sono bravi i nostri associati.

M. A.:
Realizzate delle pubblicazioni per accompagnare le vostre iniziative?

P.:
A differenza di altre associazioni che ancora stampano pubblicazioni cartacee che distribuisco durante le mostre e alcune, addirittura, le spediscono gratuitamente a quanti ne fanno richiesta, noi siamo molto più innovativi e digitalizzati, pubblichiamo le opere solo nella nostra pagina FaceBook e nel sito rendiamo disponibile un PDF che per scaricarlo occorre restare connessi per due giorni, così risparmiamo le spese di stampa e aumentiamo il numero di contatti.

M. A.:
Oggi il mondo dell'incisione viene ritenuto in crisi, è vero secondo lei?

P.:
Hanno chiuso le Gallerie specializzate in grafica d'arte e nessun'altra galleria propone più incisioni che non si vendono neanche su e-bay per pochi "Euri"; pochissime le stamperie ancora esistenti in tutta Italia; non si realizzano più tirature ed edizioni d'arte; incisioni e incisori sono tenuti alla larga dalle rassegne di arte contemporanea; c'è una crisi economica che ha colpito maggiormente il ceto medio che fosse era quello con il maggior numero di collezionisti di incisioni; c'è una scarsa conoscenza di che cosa sia un incisione, spesso confusa con una fotocopia...
Difficile dire se l'incisione sia davvero in crisi.

M. A.:
Secondo lei c'è differenza tra osservare un opera d'arte in generale e osservare un'incisione?

P.:
Nella mia esperienza ho potuto notare che molti visitatori, quando visitano una mostra d'arte in generale osservano un'opera e poi passano alla successiva. Invece osservare un incisione per me vuol dire mettersi davanti ad un'incisione e guardarla, se un'incisione non si guarda non si vede e quindi non si può dire di averla osservata se non la si è vista.

M. A.:
Per concludere questa nostra intervista quali sono le attività che avete già realizzato e quelle che avete in programma?

P.:
A differenza di altre associazioni che individuano temi specifici per le loro iniziative o che organizzano concorsi di vario tipo, la nostra programmazione è molto diversificata: abbiamo già realizzato "L'incisione del Nord-Ovest" allestita in una città del Nord-Ovest d'Italia e "L'incisione del Nord-Est" allestita in una città del Nord-Est d'Italia. Abbiamo in programma "L'incisione del Nord-Ovest" allestita in una città del Nord-Est d'Italia e "L'incisione del Nord-Est" allestita in una città del Nord-Ovest d'Italia. Proseguiremo con "L'incisione nel Centro-Nord d'Italia" e, inoltre, "L'incisione nel Centro-Centro d'Italia". Probabilmente anche "L'incisione nel Sud d'Italia e nelle Isole", ma, in confidenza, abbiamo solo quattro terroni che incidono e che dobbiamo tenerci solo perché, purtroppo, fanno parte dell'Italia.

N.B.
Corre l'obbligo di ammette che per la formulazione delle originali domande ci siamo fatti aiutare, pertanto ringraziamo l'inconsapevole collaboratore.
Quanto alle risposte non sarebbe del tutto infondata l'illazione che possano essere ricondotte anche a qualche altro presidente, tuttavia ogni riferimento a fatti accaduti, a dichiarazioni rese e a persone esistenti è del tutto casuale.

26 commenti:

  1. Essendo un terrone che incide mi sarei iscritto subito a questa associazione se esistesse davvero.

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    1. Esiste, esiste... davvero! Purtroppo c'è anche di peggio proprio della tua regione.

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  2. Stavo per crederci, solo per certe paradossali esagerazioni si capisce che si tratta di una finta intervista burla.

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    1. Sarebbe più corretta definirla una parodia, ma per comprenderla occorrerebbe aver letto l'originale, tuttavia riesce comunque a ridicolizzare la presunzione di chi facendo (in peggio) come tanti altri, si illude, o vorrebbe far credere, che stia facendo chissà cosa.

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    2. Anch'io ho letto l'originale che, per certi aspetti, forse è anche peggio per l'aggravante del ridicolo involontario.

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    3. Potreste indicare in sito dove si può leggere l'intervista alla quale si allude?

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    4. Credo che questa "intervista", elaborata in maniera critica, ed anche satirica (come dovrebbe essere la vera critica d'arte), non voglia denigrare a tutti i costi i programmi altrui, ma voglia semplicemente mettere in luce le magagne dell'associazionismo incisorio provinciale italiano, dove tuttavia le eventuali manchevolezze e non sono da imputare solamente al presidente di turno.

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    5. Hai pienamente ragione, infatti quelli che veramente non capisco sono gli artisti che le sostengono, per quale scopo? Credono sinceramente di contribuire a valorizzare l'incisione italiana o solo per il vantaggio della visibilità di una mostra l'anno?

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    6. Per molti di loro significa sentirsi parte di un sistema dell'arte, che però non va al di là della semplice partecipazione alla mostra annuale, vista dagli stessi artisti e da qualche loro parente, oltre all'incontro conviviale al ristorante.

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  3. Esilarante presa per il cu..

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  4. Insomma nessuno, in questa calda estate, disposto a prendere la difese dell'importante ruolo svolto dalle associazioni per valorizzare l'incisione italiana?

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    1. Occorrerebbe distinguere associazione da associazione, poi ogniuno ha l'associazione che si merita.

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    2. Meno banale della calda estate e più valorosa!
      http://www.dlf.it

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  5. Caro Onorio del Vero (?) e frequentatori del blog,
    desidero ringraziarvi per l'articolo e le gentili risposte e osservazioni.
    Come ho avuto sempre modo di dire in tutte le occasioni io non sono un esperto d'arte, uno storico dell’arte, un critico o quant'altro. Ho un passato da informatico e da semplice appassionato di grafica d'arte da circa 30 anni (come collezionista). Quando ho deciso di fondare l'associazione l'ho fatto con l'intento di "provare" a fare qualcosa per contribuire a far conoscere un po' di più l'incisione. Sono subito stato attaccato da questo blog ancora prima della nascita dell'associazione e qualche lettore ha pure ipotizzato che lo facessi per interesse personale. La verità è che da quando è nata ci ho rimesso qualche migliaio di euro di tasca mia e un sacco del mio tempo che rubo agli affetti personali. Fortunatamente ho trovato anche qualcuno che al mio pari investe molto tempo in quest'avventura. Per fortuna non sono casi così sporadici.
    Sono piuttosto contento dei risultati finora ottenuti e l'entusiasmo dei ragazzi (e adulti) che hanno partecipato alle nostre dimostrazioni e lezioni didattiche in occasione delle mostre ripaga gli sforzi messi al servizio dell'Associazione. Così come mi ha dato soddisfazione la collaborazione con associazioni ed enti stranieri e il fatto che la triennale di Bitola ha dedicato una sezione del loro catalogo per il ventennale dalla fondazione alla nostra associazione pubblicando le foto di opere di tutti i nostri artisti e assegnandoci un premio nell’ottava edizione della triennale (credo che un’associazione non sia mai stata premiata in concorsi internazionali di incisione, o comunque non è un evento così frequente).
    Non meno importante l’entusiasmo degli artisti soci che non hanno certo bisogno di fare una mostra ogni tanto con l’associazione (date un’occhiata al nostro sito per vedere il curriculum dei nostri artisti. Pensate davvero che aspettassero Luciano Rossetto per fare una mostra ogni anno o due?). La verità è che tutti amano l’incisione e vogliono contribuire, anche tramite l’associazione, a provare a promuoverla maggiormente.
    Io per educazione e formazione professionale ho sempre dato tutto il possibile in quello che faccio e sto cercando di farlo anche con l’associazione. Tutto il possibile non è necessariamente il meglio possibile e quindi invito chi tra i frequentatori di questo blog lo desiderasse, compreso chi lo conduce, a contattarmi se desidera mettere a servizio dell’incisione la propria conoscenza e professionalità in materia, sicuramente ben più elevata della mia. Naturalmente in modo del tutto gratuito.
    Nel frattempo, anche tra qualche insulto che ricevo ogni tanto da questo blog, io vado avanti sperando che quello che facciamo possa portare qualche persona in più a sapere cos’è l’incisione.
    Per chi volesse contattarmi per collaborare con l’associazione o anche solo per insultarmi anche in privato lascio qui i miei dati di contatto:
    Luciano Rossetto
    lrossetto@libero.it
    cell 348 9195202

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    1. La esauriente giustificazione del "genitore" porterà tanti nuovi iscritti all'associazione. Consiglio anche la realizzazione di una casa di riposo per incisori.

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  6. “Sarcasmo: l'ultimo rifugio delle persone modeste e dall'anima casta quando la riservatezza della loro anima è straziata e abusivamente invasa.” Fëdor Michajlovič Dostoevskij.

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  7. Essendo un lettore abituale del blog non vorrei trovarmi, involontariamente, in brutta compagnia, pertanto ho rivisto i commenti e i precedenti post sull'argomento senza però trovarvi una sola espressione che possa risultare un insulto diretto, piuttosto mi sento di rimediare alla dimenticanza di far valere anche i meriti di gallerista, che si sono scordati o rimossi, forse perché in quel ruolo non c'era la stessa disponibilità all'accoglienza di oggi?

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    1. Forse ha scordato anche che dopo la chiusura ha posto in "svedita" i fondi di galleria: ecco il vero meritevole contributo alla valorizzazione dell'incisone. Non basta un'associazione per rifarsi la verginità come disinteressato collezionista e mecenate dedito solo alla promozione culturale dell'incisione italiana.

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    2. Gentile signor Anonimo, dopo la chiusura della galleria non ho più venduto un singolo foglio nonostante abbia avuto diverse richieste, ma tutto è finito nella mia collezione e ai miei figli. Negli ultimi 6 mesi di esercizio della galleria abbiamo abbassato i prezzi con l'intento di recuperare qualcosa, ma i prezzi erano comunque ben superiori ai risultati d'asta (non al prezzo base) delle case d'asta che trattano grafica. Se lei è collezionista sa bene che si tratta di una brutta malattia e non si svende un pezzo per poi ritrovarsi il giorno dopo a comprarne un altro pagandolo di più. Per rispondere a Narciso a proposito di “disponibilità” all’accoglienza, non potevo riempirmi il magazzino a dismisura. Penso in ogni caso di aver dato del mio come disponibilità all’accoglienza avendo fatto diverse mostre di giovani e meno giovani che non hanno pagato un centesimo per le 3 o 4 settimane di ogni mostra (galleria completamente dedicata alle loro opere) ma soltanto una buona percentuale (50%) sulle vendite. Peccato che il 50% di zero sia zero. E questa è stata una delle cause delle perdite della galleria, anche se il grosso l’ha fatto la crisi. Sicuramente avrò scontentato qualcuno visto che dovevo necessariamente fare delle scelte.
      Se avessi avuto una maggior disponibilità economica avrei continuato anche se in perdita, ma così non è stato purtroppo.
      Poiché non sono un lettore abituale di questo blog (mi sono stati riferiti due interventi che sono venuto a leggere), vi ringrazio per le osservazioni di cui farò tesoro e vi saluto. Chi volesse continuare la discussione o discutere di qualsiasi altra cosa con me lo può fare contattandomi visto che ho lasciato i miei dati di contatto.
      Buona giornata e buone vacanze a tutti.

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  8. Il vero provincialismo non è consiste nell'operare in un piccolo contesto nazionale, ma nel ritenere che qualsiasi cosa si faccia in un qualunque posto fuori d'Italia abbia di per sé un valore superiore, scordando, minimizzando, o ignorando che, per esempio, basterebbe quanto si realizza a Cremona (da ben otto edizioni) per collocarci al vertice della qualità (uso il "noi" per puro orgoglio nazionale, non perché vi sia direttamente coinvolto), un esempio col quale inviterei tutti a confrontarsi prima di vantare meriti e successi da parvenu.

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  9. Il dilettantismo non è solo degli artisti, alcuni si improvvisano galleristi per poter assecondare il proprio collezionismo acquistando almeno al netto delle spettanze sulla vendita o ricevendo in dono per la mostra realizzata, in questi casi se si vende qualcosa bene, altrimenti va bene lo stesso. Una volta completato il "giro" che interessa alla prima crisi si chiude e non avendo nient'altro da fare... Fondiamo un'associazione!

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  10. Replicare dimostrandosi risentiti e ribadendo, seriamente, gli stessi aspetti oggetto dell'ironia, non è mai una buona scelta. La scarsa, o inesistente, attenzione a quello che hanno fatto e fanno gli altri alimenta la presunzione di ritenersi unici e originali, oggetto solo di ingiuste critiche che non sanno apprezzare l'impegno per... per che cosa? Che non sia già stato raggiunto da altri anche senza bisogno di associarsi? Forse è questo il senso che se ne può trarre?

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