Dalla foto e dalla descrizione
riportata nel comunicato stampa letto in Internet lo scorso mese di Maggio,
s’intuiva che poteva trattarsi di un edizione particolare, così abbiamo chiesto
all’artista di inviarci una documentazione fotografica e un resoconto
dettagliato dell'iter di realizzazione, ma ancor prima che ci pervenisse il
materiale per questo post, la conferma è giunta dall’aver appreso che il libro
ha ricevuto, dalla giuria composta da Mauro Carrera,
Marzio Dall’Acqua e Sabina Magrini, il primo
premio nella seconda edizione biennale del Salone dell’Editoria d’Arte
"LiberBook" di Parma.
©ourtesy The Afternoon Press, 2015 |
©ourtesy The Afternoon Press, 2015 |
Diciamo subito che
andrebbe specificato a quale artista abbiamo fatto riferimento, perché questa
edizione, diversamente da altre per così dire "One Man Print", o
almeno più di altre, è stata realizzata grazie all’apporto di due diversi
artisti, o meglio, due artisti diversi per la loro Arte: Nicola Manfredi che ha
ideato, composto e stampato l’edizione e Vincenzo Piazza che ha ideato ed inciso
le acqueforti e i linoleum. Forse non è stato indifferente che tra i due
artisti ci fossero già state altre precedenti piccole occasioni di
collaborazione e un’amicizia nata quasi trent’anni addietro tra i torchi della Scuola
del Libro (guarda caso?) di Urbino.
Come si apprende dal colophon i
testi sono stati composti con caratteri mobili Garamond corpo 20 e della
tiratura si contano 33 esemplari con le acqueforti stampate direttamente su
carta Magnani avorio 651 e altri 23 esemplari su fondino Oxford; la copertina
in carta Ambara azzurra e un astuccio editoriale in cartoncino blu
"vestono" l’edizione con sobria eleganza.
Si può pensare che questi siano
solo superflui dettagli tecnici, ed è certo che sono dettagli: non inutili
perché come nella buona cucina la qualità inizia proprio dalla scelta degli
ingredienti e anche perché la qualità è nel dettaglio senza dover appurate se
nel dettaglio si nasconda il diavolo o dio.
La realizzazione è stata avviata
nel 2009, tutto è stato progettato rigorosamente iniziando dalla scelta di
affidare il racconto "Tra Scilla e Cariddi",
di Lazzaro Spallanzani (1729-1799), tratto da "Viaggi alle Due Sicilie E
In Alcune Parti dell'Appennino" pubblicato a Pavia nella stamperia di
Baldassarre Comini tra il 1792 e il 1797, a Vincenzo Piazza «... il cui
linguaggio - dichiara l’editore nel colophon - ci è parso complementare alla
filosofia dell’esperienza di Spallanzani, capace di tingere l’illuministica
febbre di scienza con coloriture fantastiche.»
È nella tradizione delle Edizioni
Mavida non fare ricorso a soluzioni precostituite, ma cercare per ogni edizione
un carattere individuale mantenendo le scelte formali entro una coerente linea
editoriale. Questo ha influito sui tempi di realizzazione con pause, anche
lunghe, d’interruzione dei lavori allorquando una soluzione ipotizzata lasciava
nel dubbio.
Nella relazione tra la struttura
dell’impaginazione, il testo e le immagini, fino alla soluzione adottata per la
numerazione delle pagine, si coglie un forte senso di reciproca appartenenza,
tutto è dove deve stare, nell’esatta posizione e con le corrette proporzioni
rispetto all’equilibrio dell’impaginato.
La struttura classica della
"gabbia" tipografica è rigorosamente rispettata dal testo e dalle
dimensioni equivalenti delle lastre incise ad acquaforte, ma vede due momenti
di "trasgressione" all’inizio e alla fine del libro con due
composizioni di piccoli linoleum che introducono il testo con un’ideale Antiporta
e lo concludono con la composizione a doppia pagina del Colophon.
«Questo
volume nasce altresì nel sogno di una nazione di uomini e ideali che paiono
ormai sempre più rari, in cui non si sarebbe permesso che il palazzo, sede a
suo tempo dell'università dove insegnò lo scienziato, fosse destinato, dopo il
restauro e con il plauso ottuso degli amministratori e di gran parte della
cittadinanza, all'insediamento di un grande magazzino. Dedichiamo allora
l'edizione a Dino Prandi, che per primo ha redatto la bibliografia completa
delle opere dello Spallanzani e che tanto si è
distinto della diffusione della moderna grafica incisa.»
Un motivo ad "ondina", ripreso da un fregio di Bodoni , è anticipato nel tassello incollato alla copertina, caratterizza la splendida composizione del frontespizio e sottolinea di azzurro i capoversi.
Anche questi sono dettagli che rivelano la ricercata coerente eleganza, ma non si creda che tutto si esaurisca in scelte tecniche e formali perché il testo del colophon contiene una dichiarazione che arricchisce l’edizione di motivazioni e contenuti.
Questa
edizione esce in consapevole opposizione al momento forse più negativo per
l’arte del libro e dell’incisione d’arte, quali siano oggi i costi di
realizzazione, tra materiale e tempi di lavoro, di un’opera d’arte di questo
tipo è il senso di discrezione a suggerirci che è meglio non indagare, invece
poiché è pubblico il prezzo di vendita dell’edizione, e non essendomi ignoto
l’andamento del mercato, mi sento di far notare ai potenziali acquirenti che
fino a Dicembre, essendo proposta ancora al costo di sottoscrizione, la
richiesta per l’edizione completa è di assoluta convenienza, pertanto, anche se
il tono da imbonitore non mi è congeniale, provate ad immaginare come
suonerebbe un convinto: «APPROFITTATE GENTE! APPROFITTATE!».
Clemente Del Buono