La lastra inchiostrata
Stimandola ad occhio
La poni centrata
Sul piano del torchio
Scegli per la tiratura
La carta con cura
Sarà più duratura
Se adotti pesante la grammatura
Tra le più raffinate
Di poco collate, mai cialandrate,
Tedesche, di Pescia, d'Amalfi o Fabriano
Le preferisci se fatte a mano
I fogli a misura tagliati
Dal giorno prima li avevi bagnati
Adesso che stampi se troppo inzuppati
Tra carte assorbenti li hai tamponati
Giri la stella
O la manovella
Pigi un bottone
Se sei un pigrone
Il foglio stiacciato
Dal feltro o dal panno
Prende dai segni
L'inchiostro che hanno
Per l'umido foglio
Battuto dal rullo
È lo stesso stupore fanciullo
Di quando hai visto il nero cespuglio
È un orgasmo che torna attuale
La pancia si strizza
Più giù ti si rizza
Vegliardo che bizza
C'è qualche intoppo
Un segno un po' zoppo
Quell'altro a distanza
Non è inciso abbastanza
Manca solo un ritocco al lavoro
Incidendo a bulino
Bevi del vino
E scordi gli errori del capolavoro.
*
Il componimento, ascrivibile ad una produzione di stampo popolaresco, è attribuito ad Anonimo Italiano del XXI sec.
Va di poesia come di corpo.
RispondiEliminaC'è chi si prende talmente sul serio da prendere sul serio anche le prese per il culo.
Elimina