mercoledì 2 gennaio 2013

DIALOGO SU UNA NUOVA ASSOCIAZIONE

- Certo che comincia ad essere difficile. Le parole sono quelle: Associazione, Incisori, Italiana, Nazionale
- Finché c’erano quelle regionali si poteva contare almeno su venti denominazioni diverse senza problemi.
- Mi stranizza che non si sia ancora arrivati a quella internazionale, in fondo basterebbero un paio di stranieri, anche finti cioè di quelli che risiedono in Italia da una vita… e non mancano.
- Non mancano neanche gli artisti trans-regionali (per esempio nati in Sicilia e residenti in Lombardia o viceversa) utilissimi per ampliare gli orizzonti geografici.
- …Contemporanei… ecco cosa mancava, è scontato, ma torna utile per differenziarsi.
- Eppure sarebbe un’idea originale…
- Ma è ovvio che siano contemporanei
- No! No… Stavo pensando: Associazione Incisori Estinti.
- Alludi? “O capitano! Mio capitano”, però l’acronimo sarebbe AIE che già esiste in altri ambiti.
- Allora sarà ANIE (Associazione Nazionale Incisori Estinti) oppure AIIE (Associazione Internazionale Incisori Estinti) così potrò reclutare anche Dürer, Rembrandt e Goya… Che squadra! Nessuno potrà accusarci di dilettantismo.
Consideratela già fondata ed io, redivivo Signor Baum, sono pronto a far causa a chiunque intenda appropriarsi dell’idea: l’unica condizione richiesta per l’iscrizione è… essere incisori defunti, anche se comporterà qualche problema per la riscossione delle quote associative.
- Stai attento potrebbero accusarti di istigazione al suicidio, perché qualcuno di quelli pronti ad iscriversi a qualsiasi conventicola non esiterebbe ad acquisire il diritto per farne parte.
- Ci si propone come gli scopritori dell’acqua calda e non capisco se c’è più presunzione o ignoranza.
- Hai notato che per lo statuto pare non esserci alcun problema, anche se sono tutti uguali nessuno ha mai avuto da ridire.
- nel post “sulle associazioni” ho già spiegato perché mentre chiudono le gallerie (nel numero in uscita di “Archivio” Anna Rosso darà comunicazione ufficiale che “Il Quadrato” di Chieri chiude definitivamente) e vengono soppressi i finanziamenti a rassegne storiche… aumentano le associazioni (declinabili al diminutivo o al dispregiativo, ma con la dovuta eccezione che è anche eccellenza).
- Insomma è già nata?
- L’Annunciazione c’è già stata, si pensava che arrivasse per Natale come il bambinello, ma probabilmente la porterà la Befana.
- «Al momento gli artisti che hanno aderito sono circa 60, provenienti da 14 regioni, e sono tutti artisti di ottimo livello…»
- Non lo metto in dubbio (???), ma si sa nulla sulle condizioni di "reclutamento"?
- Da qualche parte dovrei avere le modalità per entrare a far parte della "RE " (Royal Society of Painter-Printmakers) sarebbe una lettura istruttiva per gli associazionisti italiani.
- Se la condizione per l’iscrizione è solo il pagamento della quota, anch’io che non so tracciare la “O” col bicchiere sarei capace di incidere un paio di lastre di “ricerca” e iscrivermi per fregiarmi della qualifica di «artista di ottimo livello».
- Almeno potresti aderire come socio sostenitore: «I soci sostenitori sono coloro che intendono aiutare l’Associazione con il solo contributo annuale, fissato per l’anno 2013 in 40,00 euro (o più se si desidera)».
- Per averne cosa?
- ??????
- «I don’t want to belong to any club that will accept people like me as a member»
- Traduci! Che è meglio.
- La penso come Groucho Marx che nella lettera di dimissioni dal Friar's Club di Hollywood scrisse: «non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me».
- ……

P.S.
A questo punto del “dialogo”, non si potrebbe far altro che ripetere quanto scritto quasi due anni addietro (era il 25 Febbraio 2011) nel post SULLE ASSOCIAZIONI, con l’unica differenza che le associazioni nazionali sarebbero due: mi astengo, ne consiglio la lettura e auguro Buon Anno.

P.P.S.
Se nell’ultimo anno ho pubblicato meno post non è perché manchino spunti, ma perché per quello che accade avrei potuto riproporre quanto già scritto negli anni precedenti che temo (con qualche presunzione profetica) valido anche per il futuro.
Si potrebbe anche interpretare come sintomo dell’esaurimento della ragione di esistere del Blog (ammesso che ne abbia mai avuta una) e quindi meglio sarebbe abbandonarlo alla deriva o lasciarlo…  naufragar in questo mare… virtuale.

22 commenti:

  1. Ci sarà stato qualcuno che si è risentito e qualcun'altro che si risentirà, ma a me il blog pare misurato pure nel sarcasmo e non ricava la sua ironia di fondo da una presa di distanza, ma da un’osservazione attenta e molto ravvicinata.
    Mantienilo a galla e barra sempre a dritta.
    Auguri da Alberto

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  2. All’invito che ricevo annualmente a far parte dell’Associazione Nazionale Incisori si è aggiunto anche l’invito a far parte dell’Associazione Incisori Siciliani con la richiesta della quota associativa di 200,00 Euro da versare nel conto Posta Pay intestato al presidente. Ritenete sia una procedura corretta?

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    1. Il “presidente” in questione non è lo stesso che per la mostra di Santo Stefano di Camastra nell’estate del 2010 è sparito lasciando un debito non pagato?

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  3. Ringrazio il Presidente dell’ALI per la cortese autorizzazione ad inserire come commento al post la e-mail che mi aveva inviato. Ritengo le considerazioni, espresse con rara onestà intellettuale, un significativo contributo alla chiarezza e alla correttezza.

    «Gentile ODV
    Solo per caso, poco prima di Natale, avevo letto su face-book della nascita di questa nuova associazione; non avrei avuto altrimenti i giusti riferimenti per comprendere il suo scritto.
    Pensi che uno dei miei crucci è quello di dover dire a tanti bravissimi incisori che non possiamo associarli. Siamo arrivati al numero massimo di adesioni (50) che le nostre capacità di gestione ci consentono. Purtroppo vi sono diversi artisti, di bravura e notorietà non inferiore alla media dei nostri aderenti, che non abbiamo potuto accogliere.
    Nell'ALI i soci lavorano principalmente per stimolare l'attenzione verso l'incisione ad un pubblico eterogeneo; gli artisti pertanto sono attori, e non "fruitori di servizi".
    I nuovi ingressi sono forzatamente centellinati e, inoltre, le rivelo il segreto di Pulcinella: a parità di bravura cerchiamo artisti possibilmente giovani. Se vogliamo che fra venti o trenta anni i più bravi fra i sessantenni di oggi siano chiamati (o ricordati) "maestri", bisognerà innanzi tutto che vi sia ancora chi fa incisione....
    A parole sembra che tutti comprendano, ma forse mi illudo.
    Diversamente da questa, non vedo quale funzione potrebbe avere un'associazione di incisori. Forse per scopi commerciali, ma non sarebbe una grande novità.
    Marco Fiori
    presidente ALI»

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  4. Der Blaue Reiter, Section d’Or, Novembergruppe, Brücke… erano “associazioni” a tutti gli effetti che hanno fatto la storia dell’arte mondiale. Allora tutto dipende non dalle associazioni in quanto tali, ma dalla qualità intrinseca di coloro che ne fanno parte.

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  5. Ben detto! Tuttavia, gli incisori innovatori e "impuri" sono sempre una rarità, associati o no.

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  6. La battaglia cruciale è quella contro il dilettantismo, nell’accezione negativa di pressappochismo, che consente a chiunque, anche il più inesperto, il diritto a una voce paritetica nel coro.

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    1. Occorre una netta distinzione tra associazioni di artisti e le associazioni dilettantesche per hobbisti che svolgerebbero un’opera meritoria se si limitassero ad occupare il tempo libero degli iscritti invece di alimentare velleità artistiche infondate.

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  7. Se un’associazione ricerca adepti senza altro requisito che la quota di iscrizione e un’altra è a numero chiuso con precisi criteri di ammissione non è difficile capire quale è quella più seria. In genere, per affinità, ognuno finisce per far parte di quella che merita.
    Cassandra

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  8. Caro Onorio, non sono d’accordo, gli statuti non sono tutti uguali. È vero che tutte si proclamano “Associazioni culturali senza fini di lucro per la diffusione dell’incisione”, ma la differenza che fa rilevare il presidente Fiori è di sostanziale importanza.
    Paolo

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  9. Bravo, bene, bis. Grazie Onorio Del Vero per la Sua usuale lungimiranza. Grazie perché Lei non accetta passivamente lo scomodo ruolo di Cassandra contemporanea dell’incisione e continua senza posa a sferzare le nostre bambinesche coscienze. Sarebbe stato facile esprimere un’opinione, o meglio un giudizio, a fatti e danni compiuti, sarebbe stato facile usare il famigerato senno di poi. E invece no! Meglio è prevenire che curare, meglio è istituire un bel processo alle intenzioni, e in questo meglio è recitare tutti i ruoli: procuratore, avvocato difensore, e giudice di cassazione. Grazie. Il tutto poi dietro un divertente pseudonimo, senza desiderare cioè gli onori meritati, perché Lei bene sa scegliere fra la fama e la virtù. Chiunque sarebbe potuto essere Franco, firmare col proprio nome, sopportare il peso degli attestati di stima e solidarietà, correndo però il rischio di oscurare gli scritti prodotti con l’ingombrante ombra della propria personalità. Continui così, segua sempre più da vicino le orme di Diogene di Sinope, cerchi con ancor maggior convinzione l’Uomo Incisore, anche se questo vorrà dire farsi cane: “faccio le feste a chi mi dà qualcosa, abbaio contro chi non dà niente e mordo i ribaldi”.
    Patrick Duante

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  10. Il post lo ritengo fin troppo allusivo e accondiscendente. Ormai sembra che non ci siano altre occasioni per chi non fa parte di una qualche associazione.
    Maurizio

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    1. La mostra che si è inaugurata ieri a Santa Croce sull’Arno e quella ancora in corso ad Olzai sono fortunatamente ancora indipendenti, ma cos’altro resta?

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  11. Chi rilascia la patente di “artista di ottimo livello”? C’è una apposita commissione? Si sostiene un esame? Conta il numero delle mostre effettuate anche a pagamento? Conta il numero dei “mi piace” su Facebook? Oppure basta iscriversi ad una certa associazione invece che ad un’altra?
    Renato

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  12. Nella nuova associazione si preannunciano mostre all’estero sarà un’attrattiva irresistibile per gli “associazionisti”.

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    1. Ho avuto modo di leggere il regolamento della nuova associazione, non so se tutti quelli che hanno già aderito si sono resi conto che per alcune iniziative occorrerà un ulteriore contributo e per altre è previsto un concorso interno con una commissione di selezione non meglio identificata.
      Solo una vaga allusione del tipo: “…ricordati che quando ero in commissione io ti ho ammesso a partecipare…” mi ripugna.
      Marco

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  13. Caro Onorio,
    Dopo il “listino” delle mostre a pagamento dovresti pubblicare anche quello delle associazioni.
    Ho ricevuto l’invito dell’ANII: «L’iscrizione non comporta obblighi di alcun tipo. L’Associazione propone la partecipazione gratuita alla Collettiva che si terrà nel Castello dei Da Peraga a Vigonza (Padova) nei mesi di novembre e dicembre di ogni anno. Per aderire basta compilare la scheda sotto riportata, inviandola anche per e-mail, e versare la quota sociale annuale di euro 45 (comprensiva di tutte le spese: inserzioni pubblicitarie e quota una tantum cornici».
    L’offerta è, a suo modo, conveniente. Avere il maggior numero di iscritti sembra più importante della qualità delle iniziative realizzate.

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    1. Gli ipocriti “mi piace” su Facebook forse contano anche di più.

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    2. Almeno il conto corrente dell’ANII è intestato all’associazione, non quello personale del presidente come per gli incisori siciliani.

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    3. Sono un incisore siciliano e conosco diversi altri incisori che non hanno nulla a che spartire con la sedicente associazione siciliana tirata in ballo in ben tre precedenti commenti. Mi da un certo fastidio essere così genericamente identificati con una associazione che a quanto pare non risulta particolarmente stimata.
      Vanni

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  14. Segnalo che nell’Annuario di “Grafica d’arte” sono riportate tutte le diverse associazioni italiane con il numero degli iscritti e le rispettive quote associative.

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  15. Quando il presidente della nuova associazione aveva ancora la galleria gli avevo inviato una documentazione sul mio lavoro senza ricevere neanche un formale cenno di riscontro. Adesso ho ricevuto una sua e-mail che con tono molto confidenziale si meravigliava per la mia mancata adesione. L’ho ignorata ma la voglia di rispondere con un vaff.… c’è stata.

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