lunedì 22 agosto 2011

RONDEAU VENEZIANO 13

Sinceramente non sapevo se sarei riuscito a farcela e adesso, sinceramente, non so cosa ho fatto.

“Nel momento in cui mi sono reso conto che poteva risultare una clamorosa idiozia, un’eccellente stupidità, ho capito che era il caso di realizzarla…” è il primo rigo del primo post di questa avventura.

Cos’è? siamo già all’auto-citazione?

Mi è costata un po’ di ansia in più, soprattutto il primo giorno che non riuscivo a caricare il post ho pensato al fallimento.

Non è stato semplicissimo e ho la conferma che non è vero che scrivere sul Blog è come scrivere su un taccuino.

Le difficoltà di postare mi hanno fatto riflettere su cosa accade ai Blog (o Blogs?) abbandonati: sopravvivono a chi li ha creati?

Può sembrare che non si sia parlato abbastanza di incisione che resta il principale interesse; incisione non come tecnica, invece come una sorta di “etica”, come precipua modalità di scelta del segno grafico per l’espressione e l’interpretazione (poetica?) della realtà (e dell’irrealtà), anche di fronte all’ennesima Minchiatella (ricordate i miei criteri di classificazione estetica? Rondeau 0.6) dell’accreditato artista concettuale, negli spazi gelidi della Fondazione Pinault, osservando la struttura a labirinto di un giardino…
Possono ben capirmi gli appassionati e i “veri” artisti (dovrò decidermi a una qualche considerazione sul concetto di “artista vero”) gli altri che “artisti” si ritengono, ma “veri” non sono, per intenderci quegli artisti che dichiarano di andare in ferie, non lo capiranno mai, questo non gli impedirà di continuare a incidere gradevoli composizioni.

Raccolte le pubblicazioni e ammucchiata la roba in valigia.

Ripartire di Lunedì è scelta strategica, essendo giorno di chiusura di quasi tutte le mostre e non essendo giorno di spostamento per i vacanzieri (e tu che sei?) spero di viaggiare senza intoppi.

Il prossimo post sarà quello conclusivo.

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